#3winestorming – L’umorismo nel raccontare il mondo del vino: il taglio ironico dei @PoveriSommelier

Ogni volta che un Ricco Sommelier beve etichette blasonate, un Povero Sommelier nel mondo soffre…

Il nostro “motto” parla di persone comuni con la passione per il vino che, nel 99% dei casi, non berranno mai un Romanée Conti.

Ci siamo conosciuti sui banchi dei corsi AIS ad inizio 2018, da lì è nata prima un’amicizia e poi, dopo le prime degustazioni e serate che ci hanno permesso di constatare che gli abbinamenti perfetti fossero solo con Montrachet e etichette da 200€ in su, un senso di povertà comune.

Una sera, quando il relatore ha trovato in una Bonarda dei sentori di cerfoglio e tarassaco, ci siamo guardati negli occhi cercando conforto l’uno nell’altro: così è scattata la scintilla definitiva ed ecco che ci è venuta voglia di condividere tra di noi luoghi comuni, sensazioni, pensieri, dubbi e quel “detto non detto” sul mondo del vino. Il tutto in una chiave ironica e immediata come il meme.

25.000 follower e una media di 1.500 like per singolo post… Cosa rende così virale la vostra comunicazione sui social? Chi sono i fan più attivi?

Crediamo che questa “viralità” si possa spiegare con alcuni dei concetti espressi nella prima risposta e con il linguaggio già di per sé virale del meme.

Divertimento, storie di vita quotidiana e anche un po’ di provocazione: sono questi i contenuti che offriamo ai nostri followers.

Ci siamo accorti, creando e gestendo ogni giorno la nostra pagina Instagram, quanto sui social il mondo del vino sia visto da molti come una sorta di “cosa per ricchi”. Noi siamo la prova vivente che non esiste luogo comune più errato.

Non vogliamo eleggerci a navigati ed esperti sommeliers, ma con i nostri followers condividiamo contenuti che, sì, vogliono essere divertenti e strappare una risata, ma anche fare riflettere o aprire una discussione, dalla più banale alla più provocatoria.

Crediamo che questa sia la chiave del format che ci ha permesso di avere un elevato engagement con i nostri followers, che molto spesso, a loro volta, condividono con noi le loro esperienze e le loro idee partendo proprio dal meme o dalla storia che proponiamo.

Per rispondere invece alla seconda parte della domanda, i fan più attivi non sono ovviamente grandi nomi dell’industria vitivinicola, ma persone comuni, “wine influencer”, amanti del vino o persone che hanno fatto corsi da sommelier e che si ritrovano nelle nostre vignette satiriche. Una menzione particolare a chi ci segue e commenta ogni singolo post dall’inizio!

Il vino, che è emozione ed esperienza, lascia tanto spazio al suo racconto. Cosa crediate manchi nella scena italiana per avere dei consumatori più consapevoli?

Di frequente i social ostentano le solite etichette status symbol che non danno un reale valore aggiunto al consumatore. La domanda che il consumatore dovrebbe farsi è: “Vale veramente quel prezzo?”.

Le persone spesso si approcciano al vino come “figli del marketing”: è come se prima si beva l’etichetta e poi il contenuto.

Fortunatamente tutte le associazioni della sommellerie italiana stanno facendo un grande lavoro per promuovere la qualità e l’approccio corretto al mondo del vino. Crediamo, infatti, che la strada sia stata tracciata non solo attraverso i corsi da sommelier, ma anche tramite eventi, banchi di degustazione e corsi di avvicinamento al vino.

Cosa vi ha lasciati più inaspettati e sorpresi lungo questo vostro inedito percorso?

La cosa che ci ha sorpreso di più è non avere ancora ricevuto “gratis” le migliori bottiglie di vino in circolazione!!!

Scherzi a parte, il profilo è nato per gioco e per ironizzare tra di noi.

Cosa ci ha lasciati inaspettati? Il fatto di essere cresciuti così tanto in poco tempo, raccontando di vino in modo leggero, senza fotografare etichette dal blasone mastodontico.

Esiste quindi una categoria di appassionati di vino che vive in maniera più “leggera”, senza prendersi troppo sul serio e senza potersi permettere di bere ogni weekend brand economicamente fuori dalla portata del pubblico medio.

Come nasce un vostro meme?

Il “processo creativo” inizia solitamente a notte fonda, si cercano o si creano immagini che possano trasmettere immediatamente un concetto che secondo noi può essere simpatico o che possano intavolare una discussione prendendo ispirazione dalla vita quotidiana o da corsi ed eventi di degustazione che continuiamo a frequentare attraverso la nostra associazione AIS. Alcuni esempi: la delusione di una bottiglia tanto attesa ma che poi sapeva di “tappo”; l’amico che chiama Prosecco qualsiasi spumante; ma anche le nostre DOC e DOCG sono di grande ispirazione

Quello che abbiamo notato è che più approfondiamo e apprendiamo nozioni, più abbiamo materiale su cui lavorare, perché si sa che i Poveri Sommelier possono studiare solo certe zone e certe bottiglie…

Quali sviluppi avrà il vostro progetto nel prossimo futuro?

Noi quattro non siamo wine influencers, non lo vogliamo essere e nella vita ci occupiamo di tutt’altro, quindi anche in futuro possiamo permetterci di continuare a provocare e ironizzare.

L’impostazione a noi diverte e ha un bel seguito, quindi la linea guida della pagina continuerà a essere questa.

Sicuramente stiamo pensando di aumentare il numero di stories, quiz, sondaggi, nuovi format che verranno, perché crediamo molto nell’interazione con i followers.

Il nostro futuro fuori dai social, invece, lo vediamo in cantina o a un banco degustazione con un bicchiere in mano ad assaporare emozioni, storie e convivialità che solo il vino sa regalare… Ovviamente tutto offerto!!!

Profilo Instagram "PoveriSommelier"

Alcuni meme dal profilo Instagram di “Poveri Sommelier”